In queste ultime settimane il nuovo Coronavirus “SARS-CoV-2” non è l’unico ad incutere timore e perplessità. Le domande che ci si pone sono molteplici e molte di queste pervengono dalle aziende relative alle procedure da attuare per tutelare al meglio la salute dei propri lavoratori. Il quesito più frequente è quello relativo all’obbligatorietà o meno di aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi, così come da disposizioni contenute nel Decreto Legislativo n. 81 del 09.04.2008.

Occorre aggiornare il DVR in questo momento?

Come Studio ci sentiamo in dovere di prendere una posizione netta sul suddetto interrogativo.

DVR – ESSERE O NON ESSERE.

Per procedere dobbiamo innanzitutto domandarci se il rischio biologico da Coronavirus “SARS-CoV-2” sia o non sia un rischio professionale. La risposta non è univoca, bensì dipende dal contesto oggetto d’analisi. Infatti, è sicuramente un rischio professionale per coloro che, operando in una organizzazione aziendale, espletano una mansione che determina un incremento dell’entità del rischio rispetto al resto della popolazione o ad altri lavoratori. Sicuramente rientrano in questa casistica coloro che operano all’interno delle strutture sanitarie oppure in contesti nei quali i microrganismi vengono analizzati e studiati per contrastare i loro effetti.

Altrettanto certo è che non è un rischio professionale per quei soggetti che, operando in una organizzazione aziendale, espletano una mansione che non determina un innalzamento dell’entità del rischio rispetto al resto della popolazione. In questo secondo caso rientrano tutte le altre attività, attività che purtroppo si trovano al centro di confusione in quanto paragonate alle prime.

Il fatto innegabile è che, ad oggi, ci sia un rilevante rischio di contagio, contagio che può avvenire sia sul posto di lavoro che in altri ambienti di vita. Si tratta infatti di una problematica di carattere pubblico ed in quanto tale deve essere gestita.

In questo scenario non riteniamo giustificato l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi in relazione al rischio associato all’infezione da “SARS-CoV-2”.

Tuttavia, ispirandosi ai principi contenuti nel d.lgs. n. 81/2008 e di massima precauzione, discendenti anche dal precetto contenuto nell’art. 2087 c.c. si ritiene utile, per esigenze di natura organizzativa/gestionale, redigere – in collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione e con il Medico Competente – un piano di intervento o una procedura per un approccio graduale nell’individuazione e nell’attuazione delle misure di prevenzione, basati sul contesto aziendale, sul profilo del lavoratore – o soggetto a questi equiparato – assicurando al personale anche adeguati DPI.

A condividere la nostra posizione troviamo:

  • Circolare della Regione Veneto nel senso di “non ritenere giustificato l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi in relazione al rischio associato all’infezione” (diverso è il caso degli ambienti di lavoro sanitario o socio-sanitario o qualora il rischio biologico sia un rischio di natura professionale, già presente nel contesto espositivo dell’azienda).
  • Nota dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro dove vengono delineati alcuni aspetti di supporto nelle decisioni dei datori di lavoro dell’ispettorato in merito agli adempimenti in materia di sicurezza e salute riconducibili all’emergenza Coronavirus ovvero sull’opportunità di aggiornare il DVR sebbene l’attività lavorativa non esponga direttamente i lavoratori al rischio di contagio

Per dare un aiuto concreto a tutte le aziende sprovviste del “Protocollo misure di prevenzione anti contagio Covid-19” forniremo la bozza totalmente in forma gratuita, da compilare a seconda della tipologia d’azienda non sanitaria.